La riflessione filosofica di Heidegger privilegia l'esperienza della poesia e ignora quella della pittura, così come quella della letteratura, di cui non avverte il potenziale ermeneutico; tutto il suo edificio teorico poggia sulla dicotomia tra il pensiero calcolante, che esprime il dominio della tecnica, e il pensiero poetante, a cui viene attribuita la facoltà di attingere ad un'altra origine del pensiero al di là del paradigma metafisico. Il pensiero poetante delucida e interpreta la poesia pensante, generando un pensiero rammemorante che rimuove l'oblIo della differenza ontologica generato dalla metafisica e portato a compimento nell'epoca dell'organizzazione tecnico-scientifica del mondo. Raccogliendo l'eredità della questione heideggeriana, ci si potrebbe domandare: perché i poeti e non i pittori? come giustificare il privilegio della parola sulla figura? quali altre prospettive teoriche si delineano se, accanto all'esperienza della poesia, collochiamo quella della pittura? perché Heidegger postula un oltrepassamento/remissione della metafisica nel pensiero poetante trascurando l'arte figurativa? Quale orizzonte oltremetafisico.
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Wednesday, April 4, 2018
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